Nel dicembre del 1975 fece la sua comparsa su Topolino un nuovo personaggio: Bruto, detto anche “Gancetto”. La storia era Topolino e il rampollo di Gancio e qui si viene a scoprire come Gancio, grande amico di Topolino, avesse conosciuto questo giovane minah bird durante la sua permanenza nella Legione Straniera e se ne fosse in seguito preso cura, adottandolo.
Tutto sarebbe anche potuto finire lì, ma così non fu. La successiva storia di Topolino non include né Gancio né Gancetto tra iprotagonisti, mentre quella seguente sì. Gancio e il ponte di Losaulito presenta Gancetto ancora affidato alle cure del padre ed entrambi sembrano essere ospiti di Topolino.
Il cambiamento principale però avviene con la storia seguente Topolino e i bottoni imperiali.
Questa storia infatti si apre con una lettera, o meglio, un biglietto di Gancio che dice “Caro Topolino, mi assento per alcuni giorni. Ti prego di occuparti di Bruto! Occhi aperti e… in bocca al lupo! Gancio”.
Questi “alcuni giorni” si rivelarono essere almeno 20 anni.
Da qui in poi, infatti, la continuity nelle storie di Topolino diverrà sempre più spesso legata a Bruto… e proprio in questa storia si nota un piccolo particolare; con Topolino e Bruto infatti vive anche Tap mentre non vi è alcuna traccia di Tip. Nelle storie di Gottfredson Tap era scomparso lasciando il posto al solo Tip, nel 1943. (È il nipotino sbagliato, ma non stiamo a sottilizzare).
Comunque, subito dopo venne Topolino e la stella del sud, che subito presenta un’eccezione alla regola: nessuna traccia di Gancetto. Possono esserci numerose spiegazioni a questa esclusione, però; forse la storia fu scritta prima della precedente e pubblicata dopo, oppure anche semplicemente concepita prima. Oppure ancora Scarpa non aveva ancora deciso di rendere Bruto un personaggio fisso.
In ogni caso, dalla successiva Topolino e il Pippo-lupo in poi Bruto sarà quasi sempre presente (compare qui per la prima volta anche il cugino di Gambadilegno Plottigat, d’ora in poi sempre associato a Pietro e Trudy). Nella stessa storia Bruto dimostra la sua “ignoranza” (dovuta al fatto che fino a poco tempo prima lui abitasse nel deserto!) ignorando totalmente cosa siano gli “uomini-lupo”.
In Topolino e il mito di Gancio ricompare Gancio (o meglio, i nostri vanno a trovarlo nella sua corrente “casa”) e alla fine Bruto resta, naturalmente, con Topolino e Gancio ne è molto contento, affermando che il suo figlioccio è nelle mani giuste.
La “saga” continua… all’inizio di Topolino e la quiete lacustre Topolino e Gancio tornano a casa dopo un assenza di diversi giorni; sono sfiniti e si vorrebbero riposare… be’, l’avventura precedente Topolino e lo straordinario Stravigarius li aveva tenuti lontani da Topolinia per un bel po’ di tempo, quindi il riferimento all’avventura precedente è palese. Certo, Topolino parla di un “caso” difficile (vedi vignetta a lato), che porterebbe a pensare ad una possibile avventura con Basettoni (che la storia precedente non è), ma poi, ascoltando i messaggi della segreteria telefonica ce n’è anche uno di Basettoni, escludendo quindi che con “caso” Topolino intendesse un caso poliziesco (In effetti la parola caso era tra virgolette nella storia, ma Scarpa usa spesso e volentieri le virgolette quando utilizza parole con un significato leggermente diverso da quello originario della parola stessa, quindi le userebbe anche per un “caso” poliziesco).
Storia curiosa è Topolino in: C’è dollaro e dollaro. Infatti da sempre considerata opera esclusiva di Scarpa, si è poi scoperto essere stata scritta da Angelo Palmas 1. Per anni è stata considerata l’unica storia con Gancetto disegnata da Scarpa e non scritta da lui, ma di recente ne è affiorata un’altra: Topolino e il fantastico “Tokamak”, da sempre considerata di Scarpa e invece scritta da Giorgio Pezzin 2.
Con Topolino e la breve vacanza si aveva uno dei rari casi di assenza di Bruto, però, come dice il titolo stesso, la storia è ambientata durante una vacanza di Topolino, quindi si inserisce senza problemi nella continuity. Si avevano inoltre dubbi sulla paternità di questa storia, a suo tempo attribuita anch’essa allo stesso Scarpa. Si è invece confermato di recente essere opera di Bruno Concina, spiegando così la sua anomalia 3.
Topolino e le rane saltatrici è addirittura un vero e proprio seguito di Topolino e la regina d’Africa (e come tale viene presentato nello splash panel. In effetti Zenobia (la regina d’Africa) diverrà anche lei un personaggio abbastanza ricorrente d’ora in poi.
Segue un caso davvero anomalo (ma sicuramente scarpiano). Cioè Topolino e il ferro d’oro in cui non si cita per nulla Bruto, anche se inizia a casa di Topolino (e nemmeno Plottigat, nonostante la presenza di Gambadilegno e Trudy). Forse una spiegazione la si può trovare nel fatto che la stessa storia fu poi messa parzialmente in scena a Venezia e personaggi ancora poco conosciuti come Bruto e Plottigat sarebbero stati problematici da rappresebtare. (In compenso però ci sono altre due creazioni scarpiane, ormai già ai tempi di fama consolidata, come Brigitta e Trudy.)
Poi, dopo un’altra storia con Zenobia per protagonista, si arriva direttamente alle Paperolimpiadi. Lunghissima e geniale avventura con protagonisti principali i paperi ma che dedica un paio di puntate anche ai topi… e con “topi” si intendono Topolino, Bruto e i tre soliti mascalzoni.
Si arriva poi all’ultima fase: quella delle storie a strisce. Sono 4 storie: Topolino e l’enigma di Brigaboom, Topolino e la banda dello sternuto, Topolino in: Ciao Minnotchka e Topolino e gli uomini vespa. Vennero pubblicate a puntate su Topolino e in esse Scarpa riprese la forma classica della striscia quotidiana che gia aveva utilizzato in passato (con Topolino e il mistero di Tapioco Sesto e Topolino e la regina d’Africa, per esempio), ma utilizzando per la prima volta, vere strisce orizzontali non rimontate nel formato usuale di Topolino.
Queste 4 storie sono davvero ottime e sono realmente senza soluzione di continuità, esattamente come le vere strisce quotidiane. Per esempio, la prima vignetta della banda dello sternuto è chiaramente la successiva di quella di Brigaboom. Ricompare inoltre Zenobia; ne La banda dello sternuto fa parte dei “soliti noti” cioè del gruppo generico di abitanti di Topolinia comprendete Orazio, Clarabella, Minni e “Patricia Pigg” (ripresa dalle strisce di Gottfredson), il che dimostra come per Scarpa questo suo personaggio avesse acquisito una parte “alla Brigitta” nelle storie dei topi. In ogni caso Zenobia esce di scena in Minnotcha dove se ne andrà a vivere in Europa.
Altre situazioni classiche vengono ripresentate.. come quella in cui Topolino e Bruto arrivano a casa stanchi e vorrebbero rilassarsi… in questa occasione vengono addirittura citate le Paperolimpiadi a una Minni che come al solito si lamenta di tutto.
Vi è anche una simpatica scenetta, alla fine di Sternuto che riporta alla mente una scena praticamente identica della storia dello Stravigari. Nella vecchia storia il violino strideva quando vicino a un tesoro; in quest’ultima un tizio starnutisce sempre nelle stesse condizioni. Entrambe le storie finiscono con violino che stride e tizio che starnuta senza particolari tesori e in entrambi i casi e’ Gancetto a capire che il particolare “tesoro” in questione è la loro amicizia.
Dopo di queste Scarpa ha scritto una sola storia di topi, senza traccia di Bruto; anche in questo caso però ci possono esserci diversi motivi: uno è che la storia è stata scritta per il mercato francese (dove Bruto è comunque conosciuto), inoltre, ad voler essere precisi, per il plot della storia è essenziale che Topolino viva da solo, quindi la presenza di Bruto sarebbe stata un fastidio. Improbabile però che possa essere solo questo il motivo, infatti pure Gambadilegno non ha con se Plottigat, ma Sgrinfia, ed alla fine, nella cena finale, ancora non compare Bruto, pur comparendo Gancio, Atomino Bip Bip, Eta Beta, Tip, Tap, Trudy e molti altri personaggi.
Note
- ^ Angelo Palmas inserì Bruto fra i personaggi proprio per invogliare Scarpa a disegnare la sua storia (cfr. ” Romano Scarpa – Sognando la Calidornia” pagina 68);
- ^ Giorgio Pezzin ha confermato di essere l’autore della sceneggiatura con e-mail a Francesco Stajano del 4 aprile 2009;
- ^ Bruno Concina ha confermato di essere lui l’autore della sceneggiatura con e-mail a Francesco Spreafico del 20 maggio 2001.